LA FIERA DI SANT’ORSO
La fiera di Sant’Orso (in francese “Foire de Saint Ours” , in patois valdostano “Fèira de Sènt Or”) è la sagra dell’artigianato valdostano che si svolge annualmente ad Aosta nei giorni del 30 e 31 gennaio.
La fiera è dedicata all’ omonimo Santo (monaco eremita d’origine irlandese vissuto ad Aosta e morto nel 529) celebrato il 1° febbraio, al quale fu altresì dedicata la Collegiata omonima nel capoluogo, fondata intorno all’ anno 1000 sui resti di una basilica paleocristiana.
La tradizione vuole che il gesto che dà inizio alla fiera sia il dono che il Santo fece ai poveri della città, i tradizionali sandali “sabot” (come si evince anche dalla scena raffigurata sul capitello del chiostro della Collegiata di Sant’Orso), proprio nella zona dell’omonima chiesa.
La tradizione voleva altresì che le due giornate fossero suddivise nel seguente modo: il primo giorno veniva dedicato in prevalenza all’ esposizione degli oggetti in legno e pietra locale, mentre nel corso della seconda giornata avveniva la vera e propria vendita dei prodotti. Al giorno d’oggi è possibile acquistare i prodotti in entrambe le giornate.
Le origine storiche, risalenti al XIII secolo, vogliono che la Fiera nasca come scambio dei prodotti artigianali tra le diverse popolazioni della Valle, della Savoia e del Vallese, inizialmente localizzata nel vecchio quartiere di Sant’ Orso, mentre ai giorni nostri coinvolge l’intera città.
La produzione artigianale tipica valdostana esposta alla fiera si articola in maschere, mobili, statue, grolle, vasi, coppa dell’amicizia, bancarelle di utensili agricoli, di vimini, di ferro battuto e di pietra, pizzi e merletti di Cogne e tessuti di Valgrisenche.
Trascorrere una giornata nel cuore di Aosta, ammirando le caratteristiche bancarelle dell’artigianato tipico valligiano, circondate dalle lontane cime innevate e dai più vicini monumenti romani e medievali, facendo tappa nei numerosi locali pubblici aostani per degustare una calda cioccolata o un bollente “vin brulè”, penso che sia una suggestiva e gratificante esperienza da regalarsi.
Le sere del 30 e del 31 gennaio si sviluppano, nel centro storico, caratteristiche feste patronali “Veillà”, in cui vengono rievocate antiche tradizioni degustando i prodotti locali.
Anche nella stagione estiva ha luogo il 5 di agosto la “Foire d’été” , la sorella estiva della più rinomata fiera invernale.
Curiosità: in patois valdostano, un proverbio descrive la tradizione secondo cui se il giorno di Sant’Orso (1° febbraio) il tempo è bello, l’orso si gira nel suo pagliericcio e dorme ancora per 40 giorni, il che significa che farà brutto per i 40 giorni successivi.

