Il Castello di Aymavilles

 

La Valle d’Aosta è terra di affascinanti castelli, sparsi qua e là, ubicati sulle diverse alture a protezione degli adiacenti villaggi valdostani.

Oggi voglio parlarti proprio di uno di questi!

Il castello di Aymavilles.

Scopriamo qualcosa di più a proposito di questo edificio, situato nell’ omonimo comune, riconosciuto sito di interesse comunitario!

 

Storia

Le origini

Il castello, costruito su di una collina morenica che sovrasta la Dora Baltea, domina la valle centrale –  che in antichità era chiamata via delle Gallie (collegamento tra Milano e Lione) – e l’accesso alla valle laterale di Cogne.

Le prime testimonianze delle origini del maniero risalgono al 1287 quando presentava sembianze simili ad una casaforte (antica residenza signorile medievale fortificata), come il castello di La Mothe ad Arvier, costituita semplicemente  da una torre quadrata circondata da una cinta muraria.

Nel corso dei secoli, a seguito di ripetuti rimaneggiamenti e dell’avvicendarsi di svariati proprietari, l’aspetto del maniero subì profonde trasformazioni.

Vediamole!

 

Il castello dal XIV al XIX secolo

Nel 1354 la famiglia Challant divenne affidataria del castello da parte dei conti di Savoia e proprio in questo periodo, Aimone di Challant infeudato tre anni prima del possedimento da Amedeo VI di Savoia, decise di apportare importanti trasformazioni architettoniche quali:

  • l’allargamento del dongione (torre più alta o più solida del castello);
  • l’aggiunta di un nuovo piano;
  • la costruzione di un secondo muro di cinta;
  • la costruzione di un fossato e di un ponte levatoio.

Le trasformazioni del castello continuarono nel corso degli anni sino all’inizio del XV secolo quando furono aggiunte le quattro torri angolari a pianta circolare, disuguali tra loro, dotate di beccatelli e merlature (2 torri a motivi guelfi e 2 a motivi ghibellini)  collegate tra loro da gallerie oltre che alle torrette di difesa poste sulle mura di cinta.

Per la costruzione si utilizzarono materiali quali tufo e travertino.

Nel medesimo periodo, sulla destra della facciata del castello, venne costruito un edificio con tetto tradizionale in pietra, ancora oggi visibile, destinato a stalla.

Il castello nel XIX secolo

Dopo la morte di  Maurice-Philippe de Challant-Châtillon (18 ottobre 1804), ultimo discendente della potente famiglia valdostana degli Challant, proprio all’interno del castello all’età di sette anni, l’edificio fu venduto a privati tra i quali il conte Clemente Asinai Verasis di Castiglione e il senatore Giovanni Bombrini.

Il castello del XX secolo ad oggi

Nel 1970 il maniero divenne proprietà della regione Valle d’Aosta.

L’amministrazione valdostana incominciò, nel 2013, i lavori di restauro dell’edificio, mirati alla creazione di un percorso museale, con prevista ultimazione alla fine del 2018.

Nel corso del 2018 importanti iniziative FAI e l’avvenimento del “cantiere-evento”, voluto dall’amministrazione regionale nell’agosto 2018, hanno permesso a molti appassionati di gioire della bellezza interna del castello sino ad allora off limits.