Finalmente il 29 febbraio 2020, dopo le ultime gare di discesa libera e di SuperG femminile del 2016, nella splendida cornice valdostana di La Thuile, si è disputato il SuperG femminile della Coppa del Mondo 2019-2020.(Women Ski World Cup 2019/2020) e Living Aosta Valley non poteva mancare per supportare la beniamina di casa e figlia d’arte Federica Brignone e tutte le atlete italiane Marta Bassino, Elena Curtoni, Francesca Marsaglia, Nicol Delago, Verena Gasslitter , Valentina Cillara Rossi, Laura Pirovano e Nadia Delago.

Il weekend prevedeva una gara di SuperG  sabato 29 febbraio e una combinata (SuperG e Slalom) il giorno seguente, ma a causa dell’abbondante nevicata nella notte tra sabato e domenica, la combinata è stata purtroppo annullata.

I tifosi italiani, stranieri, valdostani e i diversi Fan Clubs, giunti numerosi all’evento nonostante le limitazioni imposte dalla FIS per l’emergenza Coronavirus (solamente i supporters alloggiati in tribuna hanno potuto assistere alla gara), hanno supportato calorosamente con cori “da stadio”, striscioni, suoni di campanacci, applausi e con lo sventolio di bandiere dell’ Italia, le fantastiche atlete che giungevano al traguardo dopo aver affrontato la terribile pista nera n°3 intitolata all’atleta e allenatore Franco Berthod.

Questo breve articolo vuole essere un omaggio alla location di La Thuile, un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per settimane e giorni per preparare perfettamente il tracciato di gara e l’intera location valdostana, ma soprattutto vuole essere un modo diverso per ringraziare Federica Brignone, non solo per aver portato in Italia per la prima volta la Coppa del Mondo Generale di Sci Femminile, ma per aver avvicinato sempre più persone al fantastico sport dello sci alpino.

Conosciamo il comprensorio di La Thuile

Il comprensorio di La Thuile (1450 m s.l.m), noto anche come Espace San Bernardo, si sviluppa tra il ghiacciaio del Rutor e il Monte Bianco.

Con i suoi 152 km di piste e i suoi 38 impianti, condivide con la stazione francese di La Rosière ben 85 piste (36 blu, 36 rosse e 13 nere), dando la possibilità di sciare su entrambi i versanti: quello italiano, esposto a nord e caratterizzato da neve compatta, e quello francese, che guarda verso sud che è molto soleggiato.

Il comprensorio sciistico, adatto a qualsiasi esigenza con tracciati adatti a tutte le difficoltà, non è solo sci alpino ma anche sci di fondo, sci d’alpinismo, racchette da neve, snow bikes e snowkite.

Oltre al divertimento La Thuile offre, per gli amanti dell’enogastronomia valdostana, numerosi ristoranti stellati e le suggestive serate in baita dove è possibile riscoprire, in salita col gatto delle nevi, il cielo stellato, le vette innevate e i caratteristici sapori di montagna.

Scopriamo ora il tracciato di gara.

La mitica 3 Franco Berthod

La celebre pista nera n° 3, disegnata dal campione svizzero di discesa libera Bernhard Russi e dal nostro campione valdostano Franco Berthod, omologata per la prima volta dalla FIS il 05 gennaio del 1994, scende attraverso i boschi, dal plateau di Les Suches (2075 m s.l.m.)  sino al paese, seguendo un tracciato di circa due chilometri di impegnativi “muri, curvoni e salti”,

La n° 3 è un vero e proprio esame di laurea per tutti gli atleti considerando, per il SuperG, una lunghezza di 1925 metri, un dislivello di 555 metri, una pendenza media del 31%, ma soprattutto una pendenza massima del 76%.

La polivalente beniamina di gara Federica Brignone già nel 2016, in un’intervista riportata su aostasport, la definiva “…..tosta” e “….molto tecnica e ripida”.

Ma chi era Franco Berthod?

Per definire l’atleta, allenatore e campione valdostano, riportiamo quanto scritto il 27 agosto 2015 sulla pagina online di halocomunicazione :

“Franco era un grande atleta, a 18 anni entrò nella Squadra Nazionale A, lo stesso anno in Francia a Les Contamines ottenne un secondo e un terzo piazzamento dove erano presenti i più forti discesisti del mondo. In vista c’erano le Olimpiadi di Grenoble (1968), nelle gare precedenti all’inizio dei Giochi, Franco risultò essere il miglior gigantista d’Italia, il paese era in “ebollizione”, già si sognava una medaglia! Ma il sogno che Franco accarezzava da mesi, si infranse. Mentre stava dirigendosi per le ultime prove a Madesimo, restò seriamente ferito in un incidente stradale e fu ricoverato con prognosi riservata.”

Abbandonata l’attività agonistica, Franco si dedicò allo sviluppo dell’attività sciistica di La Thuile Rutor Club diventandone allenatore fino alla sua morte avvenuta il 25 maggio 1998 a soli 49 anni.

Il fratello Dante Berthod, consigliere nazionale della Fisi, ha rilasciato alla rivista “Weekend Speciale La Thuile 2020” una breve intervista in cui ricorda il fratello:

“A fianco della grande soddisfazione per il ritorno a La Thuile la Coppa del Mondo, ci sarà la commozione per il ricordo di mio fratello, che sognava di aver di nuovo il circo bianco mondiale nel nostro paese .……”

L’attesa per lo Start

Lo start del SuperG era previsto per le ore 10:30 di sabato 29 aprile 2020, ma già alle 8:30 era stato autorizzato l’accesso alla tribuna per gli ospiti, all’area Fan Club e alla zona VIP.

L’attesa dell’inizio della gara era incredibilmente emozionante perché scandita sia dal countdown dell’orologio del maxi schermo, allestito di fronte alla tribuna ospiti, sia perché veniva ricordata più volte dal Dj-Speaker che intratteneva il pubblico con musica ed interviste.

I pochi ma interminabili minuti che separavano il pubblico dall’inizio della gara rappresentavano momenti di gioia, di felicità e serenità nel conoscere, seppur con molte limitazioni introdotte per l’emergenza Covid 19, i tifosi, i bambini, lo staff e rivedere gli amici dei diversi Fan Clubs in primis il fantastico Fan Club di Federica Brignone.

Assistere ad una gara di sci è un’esperienza indescrivibile sotto l’aspetto emozionale; percepire la tensione delle atlete che transitano sul traguardo tutte “incappucciate” nelle coloratissime divise nazionali od osservare quest’ultime che “mimano” il tracciato per ricordare la corretta posizione aerodinamica da tenere in gara, oppure ancora guardare un po’ spaventati l’ultimo “muro” con il salto della Golette (le riprese televisive ridimensionano molto la difficoltà del tracciato) o ancora vedere tutti gli addetti ai lavori che ultimano il tracciato, ebbene tutto questo ti rende fibrillante in attesa dello start.

Finalmente l’attesa termina alle 10.30, come da programma, in concomitanza dell’inizio della gara con la discesa della prima atleta, anche se tutti attendavamo la nostra beniamina di casa Federica Brignone con il numero 7.

Dopo circa 10’ dall’ inizio, il parterre esplode in applausi, incitamenti, suoni di campanacci e sventolii di striscioni, soprattutto dalla zona che ospita i calorosissimi Amici del Fan Club Federica Brignone; un ringraziamento particolare ad Andrea Miola per averci fornito la documentazione fotografica.

Federica al cancelletto di partenza è determinatissima quasi voler “mangiare” la pista.

La discesa tiene tutti incollati al maxi schermo: 1° intermedio -26 centesimi, 2° intermedio +14 centesimi, 3° intermedio +5 centesimi per chiudere a +1 centesimo dalla forte austriaca Nina Ortlieb.

Al traguardo il parterre, dopo i primi attimi di sconforto, applaude e ringrazia la rammaricata campionessa valdostana che continua a salutare l’intero pubblico, nonostante sia visibile sul suo volto la forte delusione.

Conosciamo meglio la campionessa e la Donna Federica Brignone!

Federica Brignone Atleta

Il carabiniere di La Salle è la prima donna nella storia della Valanga Rosa, adesso possiamo dirlo a distanza di 2 settimane dalla gara di La Thuile, ad aver vinto e portato in Italia l’ambita Sfera di Cristallo della Coppa del Mondo Generale, impresa fino a ieri ad appannaggio solo degli uomini azzurri, Gustav Thὃni (1971, ’72, ’73, ’75), Piero Gros (1974) e Alberto Tomba (1995).

Ma non è finito!

La “cannibale dello sci italiano” (spero mi perdoni per questo aggettivo) non si è accontentata solamente della coppa Generale, ma ha vinto sia la Coppa di specialità della Combinata sia quella dello Slalom Gigante e si è classificata seconda della disciplina del Supergigante a soli 19 punti dalla svizzera Corinne Suter (vittoriosa anche in Discesa libera) e terza nella specialità dello slalom parallelo.

Ma non finisce qui!

Sono state disputate, dal 26 novembre 2019 al 29 febbraio 2020, 30 gare della 41 in programma (8 discese libere, 6 supergiganti, 6 slalom speciali,6 slalom giganti, 2 combinate, 2 slalom paralleli), in 17 diverse località e l’atleta valdostana ha ottenuto, con il sistema di calcolo in vigore dal 1991-92, 1378 punti, record per un atleta italiano. (Tomba arrivò nel 1992 a 1362 punti e Sofia Goggia nel 2017 a 1197).

Ricordiamo anche il fantastico Palmares della Campionessa Valdostana:

  • 39 podi totali in Coppa del Mondo;
  • un oro mondiale juniores (combinata, Garmisch-Partenkirchen 2009);
  • un argento mondiale juniores (gigante, Lesw Houches 2010);
  • un argento mondiale 2011 (gigante, Garmisch-Partenkirchen 2011);
  • un bronzo olimpico (gigante, PyeongChang 2018):
  • 16 medaglie nei campionati italiani (6 ori, 7 argenti e 3 bronzi).

Ma conosciamo meglio la Donna Federica !

Federica Brignone Donna

Federica nasce il 14 luglio 1990 a Milano da papà Daniele (maestro di sci) e mamma Maria Rosa Quario (ex sciatrice di alto livello, ora giornalista). Inizia a sciare a 1 anno e mezzo, a 6 si trasferisce con la famiglia in Valle d’Aosta a la Salle, dove frequenta i corsi dello Sci Club Courmayeur.

La nostra Campionessa Valdostana fa parte del gruppo sportivo dei Carabinieri, è allenata dal fratello Davide e il suo skiman è il valtellinese Mauro Sbardellotto, colui che ha seguito atlete del calibro di Isolde Kostner, Deborah Compagnoni e Daniela Ceccarelli.

Federica è appassionata di sport acquatici e natura, ama viaggiare, leggere, ascoltare musica, ballare ed è un’ottima cuoca. (Gazzetta dello Sport “Tanta Fede”).

Il talento, la famiglia, la passione, la meditazione, la determinazione, la tenacia, la ricerca della perfezione, la gioia di vivere divertendosi, ma soprattutto l’umiltà penso siano come raccontato dalla stessa campionessa nell’intervista sul supplemento gratuito della Gazzetta dello Sport “Tanta Fede”, omaggiato durante la gara di La Thuile, i fattori che la caratterizzano.

Breve stralcio dell’intervista:

“Sono rimasta la ragazza di sempre. Ho mantenuto quei rapporti che avevo quando ero più piccola. I rapporti veri che ti segnano la vita: io sono una che adora la compagnia e parlare, stare con gli altri. Ma se devo pensare a quegli amici che sono veramente tali devo dire che si contano sulle dita di una mano. Con loro, quando torno a casa, mi piace uscire la sera, andare a sciare o in montagna. Credo che le persone che mi conoscono bene abbiano visto che io dentro non sono cambiata. Non mi sono montata la testa o altro. L’unica cosa che mi manca è il tempo. Ma il mio posto nel cuore è li. ………. Sono la persona che sono, orgogliosa di quello che mi hanno insegnato e che sono diventata. Con valori solidi nella vita che vanno oltre le vittorie o le sconfitte. ……..”.

A proposito di valori!

Ricordiamo che già nel 2016 è stata testimonial, con il campione di fondo valligiano Federico Pellegrino, della campagna di responsabilità sociale ‘mi (Fido) di te’ promossa dall’assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali e da altre Associazioni ed Enti, per sensibilizzare i proprietari degli animali di affezione (in particolare i cani) sui comportamenti da tenere nei confronti della collettività ed ei propri animali (http://www.ansa.it/valledaosta/notizie/2016/07/13/brignone-e-pellegrino-testimonial_296286e2-9401-4389-900a-292b4e898ab3.html) per poi scendere in campo nel 2017, con il progetto “Traiettorie Liquide” a difesa dell’ambiente per sensibilizzare la gente nei confronti dell’inquinamento marino.

Ecco cosa Federica ha dichiarato al giornalista della Gazzetta dello Sport:

“Credo sia importante che ognuno faccia la sua parte. La Terra e l’acqua sono importanti, salvaguardarli è un impegno che io ho fin da quando ero bambina: non lasciare plastica o spazzatura sui monti. Ho cercato di fare qualcosa in più, se poi riesco a essere di esempio alle generazioni più giovani ancora meglio, mi rende ulteriormente orgogliosa. E’ una battaglia a cui tengo tanto”.

Un esempio per le generazioni più giovani?

Certamente lo è e lo sarà visto la felicità, lo stupore, l’euforia dei tantissimi bambini presenti in tribuna ad assistere alla gara, nonostante il secondo posto della campionessa valdostana (a solo 1 centesimo dalla forte austriaca Nina Ortlieb) che sarà ininfluente per la conquista della Coppa del Mondo Generale.

Grazie e Forza Federica !!!

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